Confimprese Turismo: anche la Germania supera l’Italia
03/11/2014 -
"Leggere che anche la Germania supera l'Italia
per quanto riguarda le presenze e i flussi turistici conferma che
continuiamo a sbagliare le politiche di promozione e la gestione in toto
del settore turistico. Ogni volta che esce qualche statistica
internazionale l'Italia ne esce sconfitta, se ieri il sorpasso ai danni
dell'Italia era della Spagna, ora è la Germania a superare il nostro
paese. Se non prenderemo seriamente il toro per le corna domani
assisteremo, impotenti, a nuovi sorpassi da parte di qualche paese
emergente più organizzato e competitivo. Conosciamo bene i motivi del
nostro ritardo: promozione insufficiente, operazioni di marketing poco
incisive, incapacità ad attrarre nel nostro paese turisti asiatici e
cinesi nuovi segmenti di mercato, cavilli burocratici che impediscono ai
privati di lavorare con competitività, leggi e leggine che rendono
tutto più complicato, eccessiva tassazione e la stretta creditizia
voluta dalla banche. Ci stiamo facendo del male da soli e non facciamo
nulla per arrestare la continua perdita di posizione", è quanto scrive in una nota Giuseppe Sarnella, Presidente di Confimprese Turismo Italia, alla luce dei dati pubblicati dall'Ufficio federale di statistica tedesco.
"Rimango basito e interdetto quanto vedo l'inerzia della classe
dirigente di questo paese che vuole evidentemente far restare zoppo un
cavallo, come quello del Turismo, che genera il 10% del Pil e 3 milioni di posti di lavoro
e che, se condotto in modo serio e strategico, potrebbe generarne molti
di più e rappresentare una svolta per i giovani italiani alla ricerca
di un impiego. Domandiamoci perchè abbiamo l'oro in mano e non siamo in
grado di offrirlo nella giusta maniera e venderlo al giusto prezzo,
domandiamoci perchè i turisti di tutto il mondo preferiscono visitare
Friburgo e Colonia piuttosto che le Dolomiti e le nostre città d'arte", prosegue Sarnella. "Nessun
privato avrebbe buttato al vento milioni di euro per creare un sito
come Italia.it, nessun manager dotato di buon senso avrebbe creato enti e
istituti di promozione del turismo improduttivi e doppioni di se
stessi. Questo deve far riflettere chi oggi ha la possibilità di
organizzare le politiche del turismo in vista dell'Expo del 2015. Non
possiamo più vivere di rendita, dobbiamo essere agili, intelligenti,
veloci, strategici e produttivi. Il brand Italia continua a piacere ed è
da questa certezza che deve ripartire il nostro turismo", conclude il Presidente di Confimprese Turismo.
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